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Truffe energia: chiamate aggressive, dati venduti e il grande inganno del mercato libero

  • Immagine del redattore: Max RAMPONI
    Max RAMPONI
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

CALLCENTER TRUFFA

Nel mercato libero dell’energia ci avevano raccontato la favola della concorrenza, del risparmio e della libertà di scelta. Poi basta cambiare gestore una volta per capire che quella libertà è solo una parola stampata su un manifesto sbiadito, mentre dietro c’è un meccanismo che vive di opacità, caos e dati personali che circolano con la stessa disciplina di un mercatino nero nella periferia di una grande città sovietica. Appena si firma un nuovo contratto arrivano telefonate aggressive, insistenti, ossessive: decine ogni giorno. Operatori che non dicono per chi lavorano, altri che si spacciano per il “tuo gestore”, altri ancora che annunciano aumenti improvvisi, scadenze inesistenti, urgenze inventate. Tutto studiato per confondere e spingerti a rescindere ciò che hai appena sottoscritto. Truffe energetiche perfette.


Non è un sospetto: le associazioni dei consumatori da anni segnalano contratti non richiesti, firme carpiti al telefono, registrazioni manipolate, dati venduti a terzi, elenchi creati tramite consensi nascosti in moduli incomprensibili. Ogni passaggio, ogni click, ogni confronto tariffe diventa materiale per società di marketing, subappalti e intermediari che lavorano come una catena infinita in cui nessuno risponde di nulla. Il cittadino non è un cliente: è un bersaglio. E quando prova ad esercitare il “diritto di scelta”, entra in un labirinto costruito apposta per stancarlo.

La liberalizzazione avrebbe dovuto favorire la concorrenza e abbassare i prezzi, invece ha prodotto un ecosistema dove il più forte – chi gestisce dati, call center, strategie psicologiche – ha un vantaggio totale sul più debole, che risponde al telefono dopo una giornata di lavoro e si ritrova sommerso da proposte indecifrabili. Le responsabilità si perdono in catene di subappalti, i controlli evaporano, i diritti esistono solo sulla carta. Ed è qui che il capitalismo contemporaneo mostra il suo lato più sincero: la libertà è teorica, la vulnerabilità è reale. La scelta del consumatore non è un atto di autonomia, ma l’inizio di un assedio. Chi vuole risparmiare diventa una preda, chi chiede trasparenza riceve confusione, chi cambia fornitore viene bombardato da telefonate fino a cedere per sfinimento. Non è un incidente di percorso: è un sistema che prospera sulla frizione continua, sulla mancanza di chiarezza, sulla fatica psicologica.


Così la liberalizzazione è diventata un gioco a tavolino dove il cittadino è il pezzo più sacrificabile. E sullo sfondo resta l’immagine più amara: una persona che voleva solo risparmiare qualche euro in bolletta e si ritrova catapultata in un labirinto di voci anonime, urgenze fasulle e contratti che spuntano come funghi radioattivi nella notte. In teoria siamo “liberi di scegliere”; in pratica siamo solo più soli e più esposti. Un po’ come in quei vecchi racconti sovietici dove a vincere non era mai l’uomo, ma sempre il sistema.

✍️ Testo e analisi di Max Ramponi

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