È la collezione più personale, quella che non ho mai deciso di scrivere: è semplicemente venuta fuori, come la sabbia che entra ovunque. “La mia Tunisia” nasce dove finisce il viaggio e comincia l’appartenenza. Qui non troverai guide né cartoline, ma frammenti di vita, contraddizioni e stupori quotidiani raccolti in vent’anni di attraversamenti. Ogni testo è un tentativo di raccontare un Paese che non si lascia spiegare, ma solo vivere. Non è turismo né nostalgia, è osservazione sincera, spesso spigolosa. Ci troverai strade polverose e città inquiete, mercati e silenzi, ironia e malinconia. È una raccolta di storie che non pretendono di descrivere la Tunisia, ma di restituirle la sua complessità: un mosaico di gesti, voci e sguardi che non si ripetono mai. In un’epoca in cui tutti cercano identità, “La mia Tunisia” è un invito a perdersi con lucidità, a riconoscere che a volte si appartiene più ai luoghi che ci cambiano che a quelli da cui veniamo. Ogni pagina è una finestra sul Sud, sapendo che la luce che entra non è mai dolce, ma almeno è vera.